6 dicembre 2022
COMUNICATO STAMPA
STORICA INAUGURAZIONE DEL CASTELLO DI SERRAVALLE A MINEO
Una donna siciliana, tenace discendente di un’antica famiglia. Un castello medievale nel cuore della Sicilia. Una scommessa coraggiosa, vinta, tra passato e futuro: Orsola Sedati restaura l’antico Castello di famiglia, in nome delle radici famigliari e del legame con la sua terra, restituendo un bene monumentale identitario alla collettività.
Pubblico delle grandi occasioni, taglio del nastro con il Sindaco di Mineo, il Dott. Giuseppe Mistretta e benedizione del Castello celebrata dal Parroco Don Salvo la Rocca, una grande famiglia riunita nel Castello di Serravalle a Mineo, il 3 e 4 dicembre 2022.
Entrando nel Castello di Serravalle, c’è una grande dedica “A FRANCESCA”. “Quando si sogna da soli è un sogno, quando si sogna in due comincia la realtà”. Così esordisce davanti a tutti i presenti Orsola Sedati, avvocatessa nella vita, ma innanzitutto siciliana, figlia ed erede diretta di Francesca Millo, nipote di Gerarda Grimaldi, e del loro sogno.
Tre generazioni, tre donne forti e legate alla loro terra, che si sono passate il testimone, cioè l’alto e arduo compito di custodire la memoria di famiglia e con essa l’identità e il futuro del territorio di Serravalle. Orsola Sedati ha mantenuto la promessa fatta alla nonna, che disse, come lei stessa racconta: “Solo Francesca e Orsola potrebbero avere il coraggio di restaurare il castello”. Prosegue: “Mia madre era una donna lungimirante, energica, mi disse che dovevamo essere pronte, e cogliere l’occasione per ottenere un finanziamento che poi è arrivato, ma solo dopo che lei ci ha lasciati. E a lei dedico la
giornata di oggi”.
Con emozione l’Avv. Sedati annuncia la presenza in sala di Donna Marilena Sgalambro, discendente della famiglia con la quale 509 anni fa vi fu un passaggio di mano del castello, antico beneficio ottenuto dal loro antenato, per un atto di estremo valore militare.
Il Sindaco di Mineo Giuseppe Mistretta dichiara: “Per me è un’occasione unica, qui siamo tra persone che capiscono il valore di ciò che si possiede. Per me è una gioia unica assistere a questo spettacolo. Si pone la prima pietra per il rilancio turistico della nostra terra, dall’antico passato anche medievale. E’ un dono al territorio, un castello che ci riempie di fantasia e di curiosità. Voglio dire all’Avv. Sedati che noi ci siamo; noi siamo l’humus sul quale lavorare, l’Avv. Sedati ha avuto un enorme coraggio e può contare su di noi. Ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e di questo le sono grato”.
Interviene l’Arch. Fulvia Caffo, ex Soprintendente di Catania che vincolò il Castello: infatti, in considerazione del particolare interesse storico, artistico ed architettonico che riveste, nel 2007 l’edificio venne sottoposto – dall’assessorato dei Beni Culturali della Regione Sicilia, su proposta della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Catania – ad un provvedimento di Vincolo, a tutela dei beni culturali prezioso patrimonio del nostro Paese. “E’ un onore condividere questa giornata di rinascita. Orsola, alla quale voglio bene, ha coronato un sogno personale, famigliare, sentimentale, e nel farlo ha donato una nuova realtà a noi siciliani. Fa onore a chi crede in questa terra, nell’identità e nella memoria dei luoghi. Ha realizzato in pieno l’obiettivo del nostro Istituto Italiano dei Castelli: conservare il patrimonio e al tempo stesso creare, disegnare un nuovo ruolo nella contemporaneità. Sono certa che riuscirà a promuovere questo castello e la sua storia millenaria. Sono sicura che riuscirà ad aprirlo e ad affascinare i giovani”.
Arrivato per questa giornata inaugurale dalla Calabria, il Dr. Domenico Zerbi, Vice Presidente Nazionale dell’istituto Nazionale dei Castelli sottolinea che “il restauro di un’opera è un momento di grande gioia, perché da essa la comunità trae ispirazione e forza per il futuro. E’ fondamentale l’inserimento del manufatto nella vita quotidiana della comunità. Auguro un grande interesse generale per la conservazione attiva del bene. Qui ci sono le premesse per una strategia esemplare, che sia al centro di un turismo attento e informato”.
Prende quindi parola Venera Bruno Statella di Spaccaforno, Vice Presidente dell’Associazione Dimore Storiche Sicilia: “Ho conosciuta Orsola solo oggi, ma con lei ho molte assonanze, anche io sono figlia unica e da sola mi occupo della gestione del patrimonio famigliare, ed è un destino non scelto. La responsabilità non è solo verso la famiglia ma anche verso la comunità. Siamo “eroi incompresi”! Nell’immaginario comune, siamo ricchi e fortunati, ma pochi conoscono il nostro sacrificio, le nostre preoccupazioni, le notti insonni. Siamo volontari dati allo Stato: deteniamo ciò che in realtà è della comunità. Ciò che ci definisce come comunità sono i nostri beni, i nostri palazzi, le nostre chiese, che a loro volta custodiscono i tesori dell’arte e dell’artigianato territoriale e tradizionale. Sottolineo come il Covid abbia valorizzato il turismo di prossimità: prima investivamo due ore per andare in aeroporto e poi volare per visitare
città lontane. Ora a due ore abbiamo scoperto i nostri tesori, di cui spesso ignoriamo l’esistenza. La Sicilia è una regione che definisco fragile: aiutiamoci tra di noi, non restiamo soli”.
L’Arch. Andrea Alestra, Direttore dei Lavori, ringrazia le maestranze, Michele Manusia, la Soprintendenza e in particolare l’arch. Giuseppe Marano, la dott.sa Tindara Crisafulli (Architettura del paesaggio) e tutto il gruppo di lavoro che ha consentito di completare il restauro: il dott. Andrea Brogna, l’Ing. Alessandro Zanghì, l’arch. Fabrizio Laneri, le aziende Ghidini Illuminazione e Keim Farben.
Il dott. Antonio Lo Presti, consulente per il restauro e la scelta dei materiali, dichiara: “Finalmente si è concluso un percorso iniziato quasi 3 anni fa, è un sogno non solo di Orsola quello che si avvera, ma anche di tutti di noi che l’abbiamo supportata. La cura dei materiali è stata elevatissima, nulla è stato lasciato al caso, nell’esigenza reale di coniugare le scelte tecniche, il costo e la fruizione di un progetto architettonico di cui siamo orgogliosi”.
“Un bene quasi sconosciuto oggi si pone come scommessa vinta, reso fruibile a noi tutti. Immagino per il futuro una bella attività anche di carattere culturale – dichiara il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania, Arch. Sebastian Carlo Greco – “Mi auguro una vera messa a sistema nel territorio catanese, questa potrebbe anche essere una meravigliosa sede per convegni ed eventi”.
L’avv. Orsola Sedati ringrazia la socia dott.ssa Gaia Budello, per il suo operato, e chiude con una frase che le è molto cara: un uomo senza amici è come un castello senza mura, e coglie l’occasione per ringraziare tutti presenti, che celebrano con lei questo memorabile traguardo.
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